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Le Erbe officinali del Gargano come rimedi naturali

Il Gargano è una zona della Puglia dove la natura, con la bellezza nella sua infinita varietà, è inevitabilmente al centro in ogni contesto. Tutta la zona offre ampi scorci ricchi di bellezza, storia, archeologia e natura. Il parco nazionale del Gargano è area protetta dal 1991.

 
L’area é caratterizzata da una geologia complessa fatta di rocce sedimentarie costituitesi nei primi tempi del Cretacico, ultimo periodo del mesozoico, quando evidentemente le terre non arano ancora emerse e la sedimentazione creava a mano a mano questi strati.

Dal punto di vista della vegetazione la zona presenta tutta la varietà di erbe officinali spontanee che caratterizzano l’area mediterranea. Con questo articolo vedremo quali sono le più diffuse e come è possibile curarsi con le erbe officinali del Gargano. Molte di queste piante sono spontanee ma vengono anche coltivate, e nella maggiore parte dei casi vengono impiegate a scopo culinario. Vediamo quali sono.

Aglio

Cosa sia l’aglio lo sappiamo tutti. La parte impiegata della pianta è il bulbo sotterraneo che notoriamente viene impiegato come aromatizzante nella cucina mediterranea. Questa parte viene impiegata in ambito salutistico per il trattamento delle malattie cardiovascolari, pressione arteriosa e colesterolo, dal momento che un suo continuo impiego aiuta a fluidificare il sangue riducendo appunto i problemi cardiovascolari.


aglio
Photo Credit: http://www.flickr.com/photos/settoreturismosavona/3042678859/sizes/z/in/photostream/

Achillea millefoglie

E’ un erba appartenente alla famiglia delle asteracae che alle sommità presenta dei piccoli fiorellini rosa o bianchi. Molte tradizioni indicano l’achillea come erba officinale in grado di curare le malattie e le ferite: pare che Achille l’abbia utilizzata per curarsi le ferite durante la guerra di Troia. L’impiego che più seriamente se ne può fare oggi è per il trattamento di problemi femminili come la dismenorrea (dolori mestruali) e come rilassante. Generalmente viene impiegato l’olio essenziale molto ricco di principi attivi e molto pregiato.

 

Bardana

Nota anche con il nome di Lappa o Lappola, la bardana é una cespugliosa biennale spontanea i cui estratti vengono impiegati perlopiù per piccoli problemi di pelle, come ad esempio psoriasi, dermatite e acne, e in particolar modo per tutte le sue proprietà depurative (che sono appunto spesso causa di problemi alla pelle). Viene indicata anche per il trattamento del diabete, grazie a inulina e sitosterolo, principi attivi in grado di regolare i livelli di glucosio.

 

Borragine

La Borragine è diffusa in terreni incolti o ai margini delle strade e dei boschetti dalla tipica vegetazione mediterranea. E’ una pianta che produce piccoli fiori viola con 5 petali a punta. Il tronco della pianta é di tipo erbaceo ed è ricoperto da una fitta rete di peli che risultano pungenti al tatto.

Dai semi dei fiori si ricava un olio pregiatissimo (e anche carissimo) ricco di acidi grassi omega 3 e 6 (acido gamma linoleico). Generalmente viene impiegato come trattamento di bellezza contro l’invecchiamento e contro i piccoli problemi di pelle (eczemi), oltre che per fattori legati a tensioni premestruali. Viene spesso consigliato l’impiego unitamente ad olio di pesce ricco di EPA e DHA.


borragine


Photo credit: http://lesjardins.altervista.org/piante-e-fiori/aromatiche-ortaggi-e-piante-officinali/

 

Calendula officinalis

E’ uno splendido fiore giallo-arancio impiegato come pianta ornamentale, il nome deriva dal latino “calendae” che significa il “primo giorno del mese”, dal momento che la fioritura si dice avvenga una volta al mese, i primi giorni appunto. La fioritura talvolta viene assoggettata al ciclo sinottico (ciclo delle fasi lunari) che notoriamente non è di un mese ma di 29 giorni e 12 ore circa. A causa di questa somiglianza con il ciclo femminile in passato è stato ritenuto che la calendula potesse giovare alle donne con problemi legati al ciclo, come regolarizzatore e per diminuire i dolori ad esso legati. L’impiego più recente è nei casi di infiammazioni e prurito. Viene impiegato sotto forma di crema, oleolito o tintura.

 

Camomilla

La camomilla matricaria è una asteracea annuale che produce dei fiori bianchi simili alle margheritine. L’appellativo del genere “matricaria” deriva dal latino e significa “utero” dal momento che le sue proprietà calmanti la indicavano contro i problemi dei disturbi mestruali. Viene impiegata come rilassante generalmente sotto forma di tisana.

 

Cardo mariano

E’ una pianta simile al carciofo e deve il suo nome a due fattori: la testa (il “cardo”) a giugno produce una seta che sembra dovuta alla cardatura della lana. L’appellativo mariano invece fa riferimento a Maria madre di Gesù che con S. Giuseppe si rifugiò in un campo di questa pianta. Si dice che le striature bianche sulle foglie di cardo mariano siano appunto il latte di Maria che allattava Gesù.

Il cardo mariano è ricco di silimarina, un principio attivo importante utile in caso di problemi legati al fegato. Viene impiegato infatti come depurativo proprio a carico del fegato.


cardo mariano


Photo Credit: http://www.giorgioventurini.net/fiori/composite/cardo_mariano/cardo_mariano.htm

 

Elicriso

E’ una pianta che predilige ambienti rocciosi e ben esposti al sole. Ha un fusto dritto alla cui sommità si diramano i piccoli fiori a capocchia, gialli e raggruppati. Hanno un odore particolare, tipico delle piante di questo tipo di ambiente. Dai fiori, messi in macerazione in olio di mandorle o di oliva, si ottiene un oleolito giallo e odoroso, impiegato per problemi di dermatite e psoriasi.

 

Fico d’India

Il fico d’India è identificato come Nopal in ambiente erboristico. Questa denominazione viene presa in prestito dal nome delle pale che costituiscono la pianta, dal momento che è questa la parte impiegata nei moderni integratori. La pianta è originaria del centro America ma è ormai diffusa in tutto il mondo ed è diventata spontanea in alcune zone del mediterraneo. Le pale sono munite di lunghe spine al cui vertice si trova il frutto, di colore rosso e consistenza carnosa, anch’esso munito di spine.

L’estratto di Nopal ha un’alta concentrazione di frazione polisaccarica che risulta attiva con grassi e zuccheri, rendendoli non assorbibili e quindi digeriti senza alcun effetto a carico dell’organismo. Da ciò se ne intuisce l’impiego in caso di disturbi metabolici come l’obesità, o il trattamento del diabete mellito.

 

Finocchio

Il finocchio lo si trova coltivato o spontaneo come “finocchio selvatico”. E’ certamente una pianta conosciuta per questioni culinarie che trova ampio impiego per il trattamento del gonfiore intestinale dovuto ad aerofagia e/o flatulenza. Vengono impiegati i semi: dalla tisana ai moderni estratti secchi che tendono a concentrarne i principi attivi funzionali.

 

Rosmarino

Il rosmarino officinale è forse la pianta simbolo della gastronomia italiana e mediterranea. Vengono impiegati come aromatizzante i rametti freschi e il suo profumo è gradevole e caratteristico. Viene impiegato perlopiù l’olio essenziale in una miscela con olio di mandorle per massaggi riscaldanti prima dell’ attività’ sportiva. L ’olio essenziale risulta fresco e legnoso, e dona potentemente tutta l’aroma che ci aspettiamo dalla pianta. Pare che l’olio essenziale impiegato in miscela di olio di mandorle per trattamenti tramite massaggi sia molto utile anche contro la cellulite.


rosmarino
Photo Credit: http://www.entitygroup.org/naturopatia/erbe/rosmarino.htm

 

Tarassaco

Il tarassaco officinale è l’ultima erba officinale che trattiamo ma non è l’ultima in quanto ad impiego. La pianta è facilmente riconoscibile nei campi incolti, nei prati o ai margini di piccoli boschetti grazie al suo fiore giallo e alle larghe foglie seghettate. La parte più nota è il “soffione”, una parte aerea che si sviluppa periodicamente e che è il meccanismo che ha reso così diffusa in Italia questa pianta. Tutti abbiamo soffiato questa parte della pianta da bambini.

Il tarassaco è noto con tanti nomi, generalmente variabili da regione a regione. Oltre al nome derivante dalla botanica (tarassaco da taraxacum officinalis) è conosciuto anche come dente di leone. Ma è noto anche come “soffione” o con nomi più divertenti come “piscialletto” che deriva dal fatto che spesso viene detto ai bambini che toccarlo provoca appunto questo effetto la notte successiva. Il nome “piscialletto” viene poi modificato nei vari dialetti italiani, fino alla totale modifica della parola in “pisciacane” per i toscani. Comunque lo si chiami, il nome popolare fa subito chiarezza sulla caratteristica peculiare di “drenante” e “diuretica” della pianta.

 

Questa breve descrizione delle erbe officinali del Gargano è da intendersi come introduzione all’impiego di questo tipo di prodotti naturali. Tali erbe si trovano normalmente in commercio sotto forma di compresse, capsule e tinture alcoliche in erboristeria, farmacia e nelle parafarmacie. I prodotti commercializzati in Italia sono realizzati secondo le normative imposte dal ministero della salute con dosi e indicazioni di impiego che li rendono totalmente sicuri. Pertanto “al fai da te” é da preferire l’impiego di tali forme commerciali.


Articolo redatto da di Rodiola Rimedi Naturali ed Erboristeria Online

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Scritto da: , lunedì - 25 marzo, 2013

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